Gestire gli stati depressivi
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2030 la depressione diventerà la principale
causa di invalidità nel mondo. Al giorno d’oggi circa 300 milioni di persone soffrono di depressione. Il 30% dei pazienti in trattamento sono resistenti ai farmaci.(1)
La depressione viene distinta dalla tristezza, che è un'emozione umana fisiologica se transitoria e adeguata alle situazioni.
Lo stato depressivo comprende invece una modalità di funzionamento particolare di sensazioni fisiche, pensieri ed emozioni. Comprende una mancanza di energia nel corpo, che ci porta ad un rallentamento e ad una sensazione di fatica nel gestire la quotidianità. Proviamo una tristezza insolita, con pensieri legati alla perdita, all’autocritica o alla colpa. La nostra mente è focalizzata sul passato e su ciò che potevamo fare. Possiamo soffrire di ansia, insonnia o disturbi dell’appetito.
Come può venire in aiuto il lavoro con il corpo?
In caso di depressione può essere particolarmente utile partire dal corpo per cambiare lo stato autonomico, cioè la risposta del nostro sistema nervoso perché spesso non c’è sufficiente energia (motivazionale, emotiva e fisica) per intraprendere delle soluzioni più impegnative (come una psicoterapia).
Gli psicofarmaci possono essere una soluzione parziale al problema, se non associati a terapie e comportamenti da portare avanti nel lungo termine. In alcune persone i trattamenti farmacologici, come abbiamo visto, sono del tutto inefficaci. Gli antidepressivi comportano inoltre innumerevoli effetti collaterali ed il loro utilizzo deve essere prescritto e gestito soltanto da un medico psichiatra.
La depressione è una modalità di risposta all’ambiente che coinvolge tutta la nostra rete di comunicazione -mente in maniera continuativa e pervasiva, in cui mente e corpo comunicano in maniera bidirezionale.
E' più nota la risposta di attacco o fuga, (la risposta di stress), come un meccanismo di protezione dalla minaccia e quindi come tentativo di adattarsi alle richieste dell’ambiente.
Tuttavia potrebbe essere utile sapere che anche la risposta depressiva è un meccanismo di protezione dalla minaccia, una risposta che il nostro sistema nervoso attiva quando la risposta attacco o fuga è risultata inefficace, quindi uno stress prolungato può portare a stati depressivi.
Nella
teoria Polivagale Stephen Porges descrive la risposta depressiva come la terza e
più arcaica via di risposta all’ambiente, legata al ramo dorsale del nervo
vago, che agisce rallentando tutte le funzioni metaboliche e che somiglia alla
strategia della tanatosi di certi animali. Ci rinchiudiamo nella grotta, ci
fingiamo morti per proteggerci.
Stati depressivi e Restorative Yoga
La modalità depressiva ha delle
caratteristiche somatiche posturali (riflesso tonico della flessione (2)) la tipica posizione curva in avanti (la
psicologa Bo Forbes la definisce sindrome del cuore chiuso, una postura che
illustra l’impotenza, la disperazione e l’autodifesa tipiche della depressione (3)).
Nel Restorative Yoga possiamo utilizzare delle posture che andranno a contrastare questo piegamento in avanti, privilegiando le aperture della gabbia toracica e della parte superiore della colonna dorsale.
Ci sono inoltre altre espressioni somatiche nella depressione
come la retroversione del bacino, con sviluppo di dolori lombari, alterazione
del microbiota intestinale (4) e una alterazione del movimento diaframmatico e
quindi di una cattiva respirazione. La postura che assumiamo inoltre ha
importanti e scientificamente documentati risvolti sulla nostra immagine
corporea e sul nostro umore.
La pratica regolare del Restorative Yoga quindi avrà un impatto e migliorerà il corretto allineamento del nostro corpo e la nostra postura e la nostra capacità respiratoria.
Non solo, il riflesso di rilassamento andrà a stimolare il tono vagale e quindi ridurrà i livelli di infiammazione nel corpo e nel cervello. Un basso tono vagale è infatti associato ad un aumento di citochine infiammatorie.
La pratica mindfulness che ci focalizza nel presente delle
sensazioni fisiche del nostro corpo inoltre permetterà di contrastare il
ruminio tipico degli stati depressivi, un importante fattore di rischio e
predittivo del mantenimento nonché delle ricadute nella depressione. Lo
sviluppo di questa capacità è essenziale nella gestione degli stati depressivi.(5)
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Un caro saluto
Annachiara
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(1) A.H.Miller , C.I. Raison " The role of inflammation in depression: from evolutionary imperative to modern treatment target" (2016)
(2) M. Robin , A physiology handbook for yoga teachers (2002),
(3) B. Forbes, Yoga for emotional balance, Shambala Publications 2011
(4) M.Valles-Colomer, G. Falony, Y. Darzi, E.F. Tigchelaar, J. Wang, " The neuroactive potential of the human gut microbiota in quality of life and depression", in Nature Microbiology
(5) M.H. Immordino-Yang, J.A. Christodoulou, V. Singh, "Rest is Not Idleness: Implications of the Brain's Default Mode Network for Human Developement and Education" (2012)
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